Amare, voce del verbo esporsi al rischio!
- sabrinapompeipsicologa

- 30 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
In una prima fase di illusione, pensiamo che la persona accanto a noi possa essere quella giusta per sempre, quella che non ci deluderà mai, quella che ha risposto e risponderà sempre ai nostri bisogni, spesso, senza aver avuto bisogno di chiedere. Le persone sono come gli animali; in una prima fase si annusano, si esplorano, provano a capire se quella persona possa davvero rispondere alle proprie e personali aspettative, ai rispettivi bisogni. E’ la prima impressione, una valutazione poco attenta e accurata su ciò che l’altro possa essere. Se l’impressione viene valutata come positiva, incrementa in maniera direttamente proporzionale l’aspettativa che quella persona non ci deluderà mai e sarà sempre lì pronta ad accontentare ogni nostro bisogno. Ma...
Cosa succede quando dopo “l’impressione positiva”, si passa alla conoscenza più accurata dell’altro o dell’altra? Cosa significa conoscere veramente l’altro? Significa aprirsi con l’altro, mostrare le proprie fragilità, le proprie zone oscure e assistere all’esposizione delle vulnerabilità del nostro partner “ideale”. Conoscenza quindi significa prima di tutto reciprocità genuina.
La possibilità di esprimersi all’altro per ciò che si è, nella nostra autenticità, ci fa sentire in un luogo sicuro, ci permette di avere un riferimento importante nei momenti di sconforto, ci dà la possibilità di trovare un complice con il quale condividere gli attimi di felicità.
Con questo breve post in realtà non vorrei tanto soffermarmi sugli aspetti rosei dell’amore, quanto sulle sue criticità. Nella mia personale opinione credo che una persona si senta pronta ad amare solo ed esclusivamente quando è disposta a rischiare, a mettersi davvero in discussione. A non mollare alla prima lite, a chiedere scusa se manca di rispetto, a migliorare il rapporto giorno dopo giorno, ad ascoltare le ragioni dell’altro, non calpestandole, e non necessariamente cambiando le proprie convinzioni e punti di vista. Il rischio molto spesso consiste anche nello scendere a compromessi su scenari che fino a quel momento non sarebbero stati problematici per noi. Quindi stare con qualcuno significa anche rinunciare all’idea di stare da solo, di non dover rendere conto all’altro; questo crea comunicazione, spirito di adattamento a variabili situazioni, ma toglie se pur in minima parte qualcosa della nostra libertà. Il rischio sta nella possibilità di rivelare all’altro la parte peggiore di noi, le nostre vulnerabilità, gli aspetti del nostro carattere che a noi stessi non piacciono. Il rischio consiste nell’incapacità di riuscire a dare un controllo su ciò che non vorremmo mai trapelasse di noi, su ciò che non ci fa sentire a nostro agio, sull’impossibilità di tutelarci. Il rischio sta nel far vedere all’altro la parte di noi che vorremmo tener nascosta a chiunque. Smascherarsi per quello che si è davvero, far vedere all’altro ciò che abbiamo custodito con tanta cura dentro di noi vuol dire però anche fiducia, comprensione, appoggio. In alcuni casi vuol dire bisogno, chiedere supporto. Gli aspetti positivi dell'amore sono tanti, così come i rovesci della medaglia. Non esiste la perfezione delle persone, ma esiste la compatibilità, la voglia di superare le difficoltà insieme all'altro, ma anche la voglia di condividerne i momenti di felicità. L'amore è l'ingrediente fondamentale per una buona soddisfazione relazionale; non per questo devi rinunciare all'amore per te stesso. O a te stesso per l'amore.

Concludendo quindi, l'amore è anche rischio, ma non rinuncia.
Amore è dire sì a se stessi e all'altro!




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