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Avere un problema versus essere IL problema

  • Immagine del redattore: sabrinapompeipsicologa
    sabrinapompeipsicologa
  • 11 ott 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Quante volte mi è capitato di ricevere in consultazione persone che si identificassero con il loro disturbo, il loro disagio o problema non necessariamente mentale.

In occasione della giornata mondiale della salute mentale, volevo riflettere con voi su un tema molto delicato e affatto scontato. Purtroppo parlare di disturbi mentali ad oggi non è così semplice come accade per esempio per le malattie organiche. Questo perchè alcune volte i disturbi mentali vengono banalizzati, semplificati, oppure si pensa che le persone possano usarli come pretesti addirittura per non andare a lavoro, per rimanere a casa. I disturbi mentali esistono ed hanno delle comprovate ripercussioni psicologiche, che sono state scientificamente studiate sulle persone stesse. Il vero problema di cui tuttavia non si parla mai, è l'approccio che molti individui hanno rispetto al tema delle malattie mentali. C'è una maggior tendenza ad identificarsi con il problema piuttosto che a riconoscere un problema come tale. E già questo, complica tutto il quadro. Se io ho una carie, contatto un dentista per risolvere un problema che fa parte della mia persona, ma che non è la mia persona, in qualche modo lo vedo come esterno a me, condizione che mi permette di chiedere aiuto intervenendo per il mio benessere. SE invece io mi identifico con il mio problema non riesco a percepire l'oggetto, la fonte del mio disagio perchè mi sento io stesso il disagio. L'identificazione con la depressione, il bipolarismo, la disfunzione erettile (a prescindere quindi dal problema), mi porterà ad amplificarlo ancora di più perchè perdo di vista le mie aree di funzionamento, quindi non distinguo più ciò che appartiene a me (la mia individualità) da ciò che è esterno a me. I disturbi mentali, come detto, esistono ed è giusto che abbiano un loro riconoscimento, tuttavia è altrettanto fondamentale che cambi l'approccio della persona stessa al tipo di problema. Avere un problema e riconoscerlo come tale per poter intervenire è sano. Sentirsi il problema è altamente disfunzionale! Sì al riconoscimento, no alle generalizzazioni.

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© 2019 Sabrina Pompei, Dott.ssa Psicologa, consulente in sessuologia

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