Eiaculazione Ritardata: sfatiamo falsi miti!
- sabrinapompeipsicologa

- 22 apr 2020
- Tempo di lettura: 4 min
L’eiaculazione ritardata consiste in un ritardo temporale oppure in una vera e propria assenza di eiaculazione e quindi dell’orgasmo. In clinica ci possiamo trovare di fronte a tre casistiche specifiche: 1. Un tempo eiaculatorio lungo ma con conseguente eiaculazione 2. Un’eiaculazione inibita (assenza eiaculatoria) nonostante un grande lasso temporale 3. Un’anedonia eiaculatoria, cioè un’eiaculazione senza piacere: l’emissione di sperma in questo caso avviene, ma l’uomo non prova piacere sessuale. Questa ultima situazione si può verificare, ma è molto molto rara. Ho deciso di scrivere su questo tema non tanto per parlarne in termini scientifici o clinici, quanto piuttosto per sfatare diverse leggende metropolitane che ruotano attorno a questa sintomatologia. A mio avviso e, soprattutto, considerate le casistiche riscontrate nella mia esperienza clinica, l’origine di questa disfunzione va innanzitutto ricercata nel fattore culturale. L’uomo che è in grado di durare molto in un rapporto sessuale viene culturalmente considerato come più adeguato, efficace, virile, perchè centrato sul piacere della donna e spesso e volentieri questo suo ritardo viene giustificato proprio con il pretesto di poter far sì che la donna possa godere il più possibile all’interno del rapporto sessuale. In realtà è stato statisticamente e clinicamente dimostrato come un rapporto sessuale troppo lungo non soddisfi la donna sotto vari punti di vista: alcune donne possono provare dolore,fastidio,bruciore o infiammazione a causa della carente lubrificazione, se il rapporto dura molto. Altre donne sono anorgasmiche, quindi molto spesso in consultazione succede che il sintomo dell’uomo nasconda quello più profondo della donna e, di conseguenza, l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo femminile aumenta la frustrazione non solo nell’uomo ma anche nella donna. Il durare molto nell’ottica di poter far raggiungere l’orgasmo alla donna in questa circostanza diventa soltanto un fardello in più da sopportare per la donna stessa, che a quel punto potrebbe sentirsi in colpa per non aver raggiunto l’orgasmo e quindi, non solo per non aver provato piacere, ma per non aver fatto provare piacere al partner. Si alimenta un circolo vizioso per cui l’uomo pensa di non essere in grado di soddisfare la sua partner e la donna pensa di non essere abbastanza attraente da far raggiugere l’orgasmo all’uomo. In questa situazione i due sintomi si alimentano vicendevolmente. Un altro fattore culturale molto importante e purtroppo pressante è quello legato alla prestazione. L’eiaculatore ritardato dà molta più importanza alla quantità di tempo, rimandando quindi su un piano prestazionale, piuttosto che alla qualità del sesso. Il pensiero ossessivo ed intrusivo che aumenta l’ansia da prestazione potrebbe essere “Riuscirò a raggiungere l’orgasmo?” “Riuscirò a farle raggiungere l’orgasmo?”
L’eiaculazione ritardata è un sintomo che si scontra molto con la possibilità di scardinare questi falsi pregiudizi insiti nella testa dell’uomo. Tuttavia, l’eiaculazione ritardata, nei casi più gravi, può riguardare non solo il rapporto sessuale ma anche la masturbazione; in questi casi la soglia di eccitabilità dell’uomo è come se cercasse stimoli sempre più forti perchè troppo assuefatta dalla normalità; l’effetto noia può incentivare il ritardo eiaculatorio. In altre situazioni invece, quando la partner non è presente, di solito i tempi dell’eiaculazione sono molto più ridotti: questo dimostra in realtà quanto la sintomatologia sia in questo caso non individuale ma relazionale. In queste situazioni le cause dell’eiaculazione ritardata

vanno ricercate prevalentemente nella mancanza di dialogo oppure in una comunicazione scorretta tra i due partner. Spesso l’uomo si sente in soggezione in presenza della partner perchè ha paura del suo giudizio, oppure la partner in questione è molto richiedente e dichiara aggressivamente una riduzione temporale del rapporto sessuale. Questo in realtà non fa altro che aumentare l’ansia da prestazione e quindi un altro fallimento sessuale. L’eccessiva preoccupazione legata all’eiaculazione influisce sull’eccitamento, di conseguenza se l’eccitamento viene meno (nonostante il pene non presenti cali erettivi), fa sì che l’orgasmo venga ritardato.
Altre letture rispetto a tale sintomatologia potrebbero essere ricercate in termini biopsicosociali. Verificate preesistenti problematiche all’interno della coppia, il sintomo può diventare uno strumento per la lotta al potere o per negare le proprie responsabilità all’interno della coppia: in questo senso si può parlare anche di sabotaggio sessuale.
Le cause di questa disfunzione sono molteplici e soprattutto sono legate alla singola siuazione, non si può generalizzare creando assolutismi; ci possono essere stati tabù sessuali, traumi, possono essere presenti fobie legate allo sperma. E’ sempre auspicabile potenziare la comunicazione sul sesso in coppia e intervenire step by step con le prescrizioni proposte dal sessuologo.
L’eiaculazione ritardata è molto difficile da trattare soprattutto per gli interventi legati alla ristrutturazione cognitiva consolidati dagli aspetti culturali di cui ho parlato sopra: Uomini, ricordatevi che il fine del sesso non sono gli orgasmi multipli della donna, o l’orgasmo simultaneo, bensì il godimento dell’atto sessuale consumato in quel preciso momento, nel quale sono presenti molte altre cose che non hanno niente a che vedere con l’orgasmo. L’orgasmo può rappresentare il fine del rapporto sessuale, ma non il mezzo attraverso cui provare sempre piacere. L’eiaculatore ritardato vive con disagio il momento presente perchè proiettato alla paura del fallimento futuro; siate responsabili di questa considerazione perchè questo pensiero diventa la vostra profezia che si autoavvera.




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