Il "potere" dei pensieri sull'ansia da prestazione
- sabrinapompeipsicologa

- 4 ott 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Lo sapevate che i pensieri hanno un potere sulla persona e quindi anche sulla sua "prestazionalità" a livello sessuale? Ci sono due premesse importanti da fare: la prima ha a che vedere con il concetto di potere. Parlo di potere come impatto che un pensiero può avere sulla persona, soprattutto per quanto riguarda l'interpretazione del pensiero stesso. I pensieri negativi e intrusivi, quelli che mettono in luce il nostro senso di inadeguatezza, permeano la persona stessa che li produce, inducendola a credere che quello che pensa (in questo caso di negativo), possa realmente verificarsi. Difatti, esiste un fenomeno molto interessante in psicologia che si chiama "profezia che si autoavvera". Se io penso che il rapporto sessuale possa andare male, bè quasi sicuramente andrà male. Ecco in che cosa consiste il famoso potere dei pensieri, di cui parlavo sopra. La seconda premessa che volevo fare invece, è legata al concetto di prestazione. Si parla di ansia da prestazione perchè il sesso viene vissuto in questo modo, come una prestazione. Come un esame da affrontare e superare, come un test che verrà valutato dalla partner o dal partner della coppia. Il sesso non diventa più qualcosa che si fa per puro piacere, per se stessi e l'altra persona, ma diventa qualcosa degno di valutazione. Valutazione da parte di chi? Questa è la parte interessante. In realtà, nella maggior parte dei casi, non sono le/i partners ad avere aspettative sulla "prestazione" della persona, bensì è la persona stessa che si auto osserva dall'esterno, sparando giudizi e sentenze sul suo modo di essere a livello sessuale...inizialmente con dei dubbi "sarò capace?" "sarò all'altezza"? "riuscirò a farla stare bene?" poi con delle vere e proprie convinzioni "tanto non riuscirò ad essere all'altezza" "avrò un calo erettivo, me lo sento" "non sarò capace di soddisfarla/o". L'altro aspetto interessante che vorrei puntualizzare è il totale focus che queste persone hanno sul piacere dell'altra persona, piuttosto che sul proprio. Il puntare sulla presa di contatto con se stessi e quindi con il proprio piacere sessuale è il punto di partenza principale, se si vuole lavorare con persone che presentano l'ansia da prestazione. Tutto questo è anche molto legato al viversi il qui ed ora piuttosto che una dimensione temporale futura che non si può prevedere. Concludo infine, sottolineando che tutti nella vita possiamo aver provato un momento o un periodo di ansia...questo non deve tuttavia significare disfunzione sessuale, nè tantomeno deve compromettere il valore che la persona ha di se stessa. Quindi, ricapitolando, occhio alle interpretazioni che date ai vostri pensieri!





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