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Orientamento sessuale e ruolo di genere: due modalità di espressione autentiche

  • Immagine del redattore: sabrinapompeipsicologa
    sabrinapompeipsicologa
  • 25 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 9 mar 2021


Che cosa si intende per orientamento sessuale? L’orientamento sessuale è l’attrazione affettivo erotica verso una determianta persona dello stesso sesso, di sesso opposto, o verso entrambi i sessi. Per questa stessa ragione si parla quindi, a seconda delle situazioni, di orientamento omosessuale, eterosessuale o bisessuale.

L’orientamento sessuale è un concetto multidimensionale, fluido e molto dinamico; questo significa che può variare nel tempo e, il fatto di essere attratti da uno stimolo omo od etero in un determinato periodo di vita, non sta a significare che la persona sarà sempre e solo attratta in maniera esclusiva da quello stimolo. La scala Kinsey è stato il primo strumento creato ad hoc con l’intento di valutare l’orientamento sessuale delle persone; i soggetti avevano la possibilità di classificarsi come prevalentemente o esclusivamente eterosessuali, omosessuali oppure bisessuali; di seguito una rappresentazione grafica dello strumento:

Valutazione

Descrizione

0

Esclusivamente eterosessuali.

1

Prevalentemente eterosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze omosessuali.

2

Prevalentemente eterosessuali, ma con una forte componente omosessuale.

3

Le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono.

4

Prevalentemente omosessuali, ma con una forte componente eterosessuale.

5

Prevalentemente omosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze eterosessuali.

6

Esclusivamente omosessuali.

X

Non presentano attrazioni sessuali.

Questa scala proposta negli anni ’40, per quanto limitante, è stata innovativa dal punto di vista dell’importanza attribuita proprio allo studio dell’orientamento sessuale. Ci tengo a precisare questo aspetto per distinguerlo da un altro aspetto, che è quello legato al ruolo di genere. Il fatto stesso di essere uomini o donne, geneticamente parlando, induce le persone a comportarsi nella società in veste di uomo o donna, cioè esistono degli usi e costumi che sono tipicamente maschili o femmnili per cui il maschio e la femmina rivestono quel determinato ruolo conformandosi alla società. Questo ruolo intrinsecamente imposto dalla società potrebbe non essere accettato in alcune persone che, pur essendo geneticamente donne o uomini, si sentono di agire in maniera più femminile o maschile. Alcune persone possono lamentarsi di non sentire propri, adatti alla propria persona, alcuni comportamenti ritenuti “normali” o “conformi alla società” e questo può generare in loro un’altissima frustrazione, specialmente se queste stesse persone reagiscono chiudendosi in se stesse, provando a mascherare questa reale non appartenenza al loro genere biologico. Questo succede perchè molti soggetti sentono forte la pressione della società di conformarsi a determinate aspettative e soprattutto hanno estrema paura del giudizio altrui: si sentono persone diverse, come se “qualcosa in loro non andasse”, si possono sentire incompresi, insicuri della loro condizione, con la forte paura di non sentirsi accettati. Ma chi decide cosa sia normale e cosa non? Chi decide cosa si può ritenere conforme alla società oppure no? Queste situazioni sono più comuni di quanto si pensi ed è per questo che è opportuno parlarne. Parlare di queste argomentazioni fa sentire la persona meno sbagliata, meno diversa ed anzi più accolta. Non si può accontentare gli altri o la società se prima non si accontenta noi stessi; non si può essere ciò che non ci si sente di essere soltanto per conformarsi alla società; non si può far finta di sentirsi bene in un ruolo che non ci appartiene, che non sentiamo come nostro, per non deludere le aspettative dei nostri cari. Gli esseri umani sono liberi e in quanto tali hanno diritto di esprimersi nella maniera più autentica che possono e che vogliono. Se non conformarsi al ruolo di genere significa essere felici, sentirsi realizzati, allora è giusto rompere lo schema, uscire dalle righe e comportarsi esattamente come la il nostro bisogno ci richiede di comportarci.


 
 
 

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© 2019 Sabrina Pompei, Dott.ssa Psicologa, consulente in sessuologia

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