Quarantena: uccide o fortifica un rapporto di coppia?
- sabrinapompeipsicologa

- 22 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Ritengo interessante spendere due righe per le coppie che stanno vivendo la quarantena in questo periodo di emergenza da Covid-19.
Innanzitutto bisogna fare una distinzione tra le coppie conviventi, che quindi si trovano a vivere insieme la quarantena e tra le coppie che, non essendo conviventi, vivono a distanza questa relazione. Sia in un caso che nell'altro, la quarantena risulta psicologicamente interessante rispetto al come le coppie affrontano questo momento.
Nel caso delle coppie conviventi si possono presentare vari scenari di conflitto:
1. Lui continua a lavorare, lei no (o viceversa): i motivi di discussione possono essere legati ad una disparità di doveri da una parte, ad un bisogno di riempire il tempo dall'altra, ad un bisogno di esercitare una certa pressione sul partner che lavora, per sopperire al bisogno economico. Le soluzioni possono essere di compensare l'assenza del lavoro di lei o di lui attraverso la creazione di nuove competenze rimaste ancora inesplorate, hobby o l'intrattenimento di film, libri, disegno, o scrittura: questo sposterebbe il risentimento del partner su altro, distraendolo, e mettendolo alla prova su attività mai sperimentate prima.
2. Entrambi non lavorano: questo potrebbe essere lo scenario apparentemente più positivo se solo la coppia riuscisse ad investire il tempo nel modo più ottimale; la quarantena può essere sfruttata per fare insieme tutte quelle cose che normalmente si fanno di fretta e furia o in maniera individuale, come ad esempio cucinare, guardare un film, giocare, dedicare più tempo alla sessualità. Tuttavia, il fatto di vivere a contatto 24 ore su 24 può mettere a dura prova le relazioni a causa della difficoltà a scendere a compromessi nel momento in cui si presentano due pensieri divergenti. In questi casi allora è possibile sfruttare la quarantena e quindi la "convivenza forzata" per potenziare l'aspetto comunicativo delle relazioni; come dico sempre in consulenza, è lecito fare richieste al partner, è lecito esprimere i propri bisogni all'altro, ma è opportuno fare attenzione al modo in cui lo si fa.
Inoltre, eliminiamo le lamentele futili. L'espressione di un bisogno si concretizza nell'aspettativa che l'altro lo soddisfi, non nel fare polemica sul fatto che quella determinata azione è stata svolta su richiesta.
3. Entrambi lavorano: in questo caso, rimane tutto abbastanza invariato rispetto alla situazione precedente di emergenza Coronavirus. Ciò che può aumentare in questi casi, tuttavia, è la frustrazione e la paura legata al fatto che si potrebbe non avere troppa tutela e sicurezza sul lavoro e quindi l'ossessione costante di non sentirsi al sicuro può essere riversata all'interno del rapporto; molto spesso il partner diventa il capro espiatorio, poiché si ha uno spostamento del bersaglio della propria frustrazione (non potendo o non volendo fare polemica con il proprio superiore, si riversa tutta la rabbia all'interno della relazione). Questo atteggiamento come potete immaginare è scorretto, perché alimenta il fuoco dello stress già presente in una coppia di questo tipo.
Abbiamo poi il caso delle coppie non conviventi. Per le coppie che non convivono, la frustrazione diventa ancora più pesante; ma anche in questo caso, non tutte le relazioni sono uguali. I fattori che influiscono maggiormente su queste relazioni a distanza sono da ricercare sia nella quantità che nella qualità della coppia. Da quanti anni-mesi la coppia sta insieme? Che tipo di rapporto hanno instaurato i due partner? Hanno già avuto esperienza di relazione a distanza? Che tipo di attaccamento adulto presentano? Che significato danno a questa distanza forzata? Quanto la coppia è motivata ad investire in questo rapporto? Quanto i due partner pensano che possa valere la pena aspettare la fine della quarantena?
Ma soprattutto, per le coppie che vivono questa distanza, quali possono essere i fattori positivi? Su cosa concentrarsi per ridurre la frustrazione e il disagio causati dalla distanza?
1. Innanzitutto la possibilità di mantenere il focus su di sé. Troppo spesso nella coppia ci si dà per scontati e si perde di vista i propri interessi, i propri hobby e le proprie passioni. Si smette di fare qualcosa che a noi piace tanto per poter stare con l'altro, ma in questo modo perdiamo di vista il nostro essere e ciò che ci rende autentici. Stare con qualcuno non significa rinuncia dei propri interessi: questo periodo rappresenta un'ottima possibilità per riscoprirsi e per apprezzarne ancora di più il valore una volta che avverrà il ricongiungimento con il partner.
2. Un'altra bellissima possibilità concessa da questo periodo è quella di dare significato alle piccole cose, ai piccoli gesti quotidiani, che troppo spesso vengono trascurati a causa del tran tran quotidiano. L'abbraccio di una madre, il poter mangiare insieme con i propri cari, il poter guardare insieme a loro un film oppure l'essere creativi per trovare qualcosa da poter fare tutti insieme sono tutte cose che non tolgono niente al rapporto di coppia che la persona vive, piuttosto aggiungono. Arricchiscono. Danno possibilità alla persona di potersi sperimentare sotto altri aspetti.
3. Un terzo importantissimo fattore benefico di questa quarantena è la possibilità che la persona ha di mettersi in gioco rispetto a situazioni che non avrebbe mai considerato prima. Ad esempio, lo sperimentarsi in cucina, fare attività fisica in casa e rendersi conto di quante cose si sarebbero potute fare prima della quarantena, ma che tuttavia sono sempre state date per scontate o addirittura non sono mai state effettivamente viste.
Che siate coppie conviventi o non, che siate single, che viviate da soli, che viviate con i vostri cari, ciascuno di voi, nel proprio piccolo, si focalizzi sugli aspetti positivi di questo isolamento perché come detto precedentemente ce ne sono. Non sono tutti quelli che ho elencato, ma lascio a voi la libertà e la possibilità di sperimentarne molti altri. Alla fine di questo incubo, vi renderete conto tutti di quanto ci sia stato che non abbiate mai considerato prima, di quanto c'è e di quanto ancora ci sarà.





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